Mappa
dell'indice di sviluppo umano, aggiornata al 2011 (United Nations
Development Programme).
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Il gruppo
Missione e Carità si propone un duplice scopo: da un lato il
sostegno a chi opera in missioni a contatto con realtà di povertà e
disagio estremi, dall'altro il ricordo degli insegnamenti cristiani
alla nostra stessa comunità, con iniziative che mostrino le realtà
difficili presenti nel mondo a chi troppo facilmente si lascia
cullare dal benessere.
Le attività
sostenute dal mec sono volte prima di tutto al secondo
aspetto: il messaggio che deve passare è che nessuno di noi ha
deciso dove nascere, quindi chi è stato più fortunato non può
pensare che ciò sia dovuto a chissà quale merito particolare e
quindi ignorare, o peggio sfruttare, la condizione di chi invece è
stato meno fortunato.
Ancora oggi siamo
lontanissimi da una qualsivoglia situazione di equilibrio e forse una parità di condizioni tra tutti gli
uomini è irraggiungibile. Forse non è affatto giusto pensare di voler raggiungere a
tutti i costi una tale situazione di uguaglianza, forse è meglio
sognare "una società non utopistica, meno perfetta e più libera"
(Nikolaj Berdjaev). Resta comunque un grave problema che dobbiamo
affrontare, cioè il fatto che nonostante il livello di conoscenza
cui siamo ormai giunti e le tecnologie di cui disponiamo, le solite
disuguaglianze tipo nord-sud del mondo, ricchi-poveri,
liberi-schiavi, diventano sempre più profonde e sempre più
difficilmente colmabili, date le sempre più variegate forme sotto
cui si manifestano.
Noi membri del M&C siamo convinti che questa tendenza debba essere invertita e ci
adoperiamo attivamente, nel nostro piccolo, affinché ciò avvenga.
Lo facciamo con varie iniziative: il mercatino equo e solidale; la
“comida de pablito”, cena povera in periodo quaresimale nella
quale proviamo a metterci nei panni di chi ha molto meno di noi;
diverse attività nel contesto della sagra parrocchiale. Ma non siamo
degli illusi: sappiamo che, nonostante tutti i nostri sforzi, il
contributo che diamo noi personalmente è quasi trascurabile. Per
questo il nostro obiettivo principale non è quello di raccogliere
fondi da devolvere in beneficenza, tanto per sentirsi a posto con la
coscienza, bensì quello di ricordare ogni volta, a tutte le persone
che incontriamo, quel messaggio: nessuno di noi ha deciso dove
nascere.
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